L’insolita ma assai suggestiva location, una chiesa sconsacrata del ‘200 trasformata in elegante e accogliente ristorante, consente di invocare l’indulgenza per i golosi peccati della cucina italiana (in particolare calabrese) e romana classica, accompagnate dalla pizza, solare tributo al mediterraneo. Roberto Scarnecchia, ex centravanti della Roma e adesso cuoco di successo, ha appena inaugurato il suo nuovo locale che non a caso, oltre a celebrare i vizi e le virtù della gola, porta anche il numero 11 della sua gloriosa maglia sportiva. Il menù è molto semplice, preferendo puntare sulla qualità di pochi piatti, in prevalenza di mare, tutti realizzati sul momento: tartarina di polpo e patate, tonnarelli gamberi e zucchine, ravioli ripieni di crema di datterini, baccalà in umido, trancio di salmone alla griglia, tronchetto di tonno scottato su arancio tarocco, pescato del giorno in carta fata. Il menù dei frati maroniti (regionale calabrese) include invece spaghetti Benedetto Cavalieri all n’dujia, cavatelli con salsiccia, pomodoro, finocchietto selvatico e ricotta affumicata e assortimento di salumi tipici (capocollo, salsiccia, n’duja), petto di vitella alla fornara, tradizionali gelati di Pizzo Calabro. Per gli irriducibili della pizza anche tonde cotte a puntino nel forno a legna. Selezione di vini stimolante, possibilità di cenare all’aperto a pochi passi dalla fontana di Trevi. Chiuso: mai. Carte di credito: tutte

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