Agustarello (non Augustarello, attenzione!) è da sempre uno dei templi della cucina romana, in particolare quella del quinto/quarto, nata all’ombra del mattatoio di Testaccio. Qui, in un ambiente popolar-chic, ai tavoli un po’ troppo ravvicinati, si possono infatti assaggiare i piatti canonici del filone, realizzati come tradizione comanda, con le migliori frattaglie disponibili sul mercato. Coratella con carciofi, fagioli con le cotiche, rigatoni con sugo di coda, gnocchi con sugo di castrato, animelle alla piastra, pajata d’agnello alla cacciatora, trippa, guancia alla picchiapò, serviti con contorni tipici come i broccoletti, la cicorietta e le puntarelle. In finale dolci casalinghi, come la torta di cioccolato e ricotta, da bere vino della casa e anche qualche buona bottiglia. Servizio un po’ troppo informale, prezzi sopra la media. Secondo The Guardian fra le 10 migliori trattorie di Roma. Carte di credito: no