Merita almeno una visita questo locale guidato dalla terza generazione della famiglia Capirchio, Francesco, aiutato dalla nonna Romilda e la mamma Pinuccia. Tradizione e fantasia (ma solo un pizzico) convivono in armonia dando carattere ai piatti legati alla cultura e ai prodotti dei Monti Aurunci, alcuni dei quali coltivati in proprio. Ecco un esempio di menù, sempre intonato alla stagione: fegatini di maiale, zuppa di cicerchie (con la farina di cicerchie, tipiche di questi luoghi, da assaggiare pure gli gnocchetti con ragù di capra), fettuccine con i funghi, cinghiale in umido, lumache “ammuccate”, porcini arrosto e fra le dolci leccornie tortino di cioccolato bianco, bavarese al latte di mandorle e crema catalana allo zafferano. Carta dei vini adeguata, con ovvia preferenza per le produzioni del territorio. Chiuso: mercoledì