Dal nome del tipico tavolo in paglia tessuta usato dai commensali in Africa, un ristorante di cucina etiope che è anche centro culturale. Secondo il costume del Paese non si mangia con le posate ma direttamente con le mani prendendo il cibo con l’injera, un pane soffice e spugnoso che accompagna così tutte le portate: sambusa (fagottini di pasta fillo ripieni di carne), felafel (polpette di ceci aromatizzate), gored gored (manzo crudo a dadini con spezie), zighinì (spezzatino di manzo), doro wot (pollo con cipolla, aglio e zenzero servito con uovo sodo), misto di trippa e carne dulet e shiro, crema di ceci e spezie. Tra le dolci golosità da provare la tahnia, pasta di sesamo farcita di pistacchi e il baklava, anch’esso a base di pistacchi, noci e zucchero. Personale amichevole, come vuole lo spirito conviviale etiope, improntato alla fratellanza universale. Il sabato sera tradizionale rito del caffè. Chiuso: lunedì. Carte di credito: no www.mesob.it