“Per tutti gli ospiti la sensazione di essere stati invitati in una residenza nobiliare privata”, per dirla con la Guida Michelin, che celebra questo ristorante ospitato tra le mura di una villa del XVII secolo affacciata sul mare, già residenza del miliardario Paul Getty, sorta su una domus romana del I secolo (i cui resti sono visibili all’interno). Qui si esprime il giovane talentuoso chef campano Michele Gioia, fuoriclasse di un limpido stile Mediterraneo, che coniuga levità e sapidità. Erbe dell’orto coltivate in proprio, materie prime sceltissime, pani sfornati di continuo, oli DOP sono il corollario dell’arte di Michele. Ecco alcune sue riuscitissime prove: astice, fagioli del Purgatorio, carciofi e brodo di trippa, scampo appena scottato con ostriche, foie gras, finocchio e Campari, risotto con pecorino di Bracciano e pepe di Sarawak su purea di pere, raviolo farcito di piccione, crema di broccoli, foie gras e melograno, branzino con broccoli, scorzonera e salsa all’arancia piccante e, fra le dolci delizie, soufflé allo zenzero con gelato di banana e lime o soffice di ricotta e croccante di nocciole della Tuscia. Cantina di livello con diverse etichette d’Oltralpe, servizio discreto e premuroso. Prenotare. Chiuso: mai. Carte di credito: tutte
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