A Tussio, nel primo fine settimana di dicembre, si terrà nuovamente la gioiosa iniziativa dei mercatini di Natale, che tanto successo ha riscosso negli anni precedenti al Covid. I visitatori, oltre ai prodotti tipici del territorio e a dolci e a leccornie di ogni tipo, potranno apprezzare le innumerevoli attrazioni ludiche rivolte anche ai più piccoli, rappresentate dalla figura dell’immancabile Babbo Natale. Tutti potranno godere di un’atmosfera particolare, che solo i borghi minori sanno offrire, soprattutto quando l’intera comunità o quasi con spirito di condivisione partecipa volontariamente e gratuitamente all’organizzazione di questi eventi.
Le suggestive stradine di Tussio saranno pervase dai gradevoli profumi dei dolci che venivano preparati in ogni famiglia, in attesa delle festività natalizie. Accanto alle tradizionali ferratelle chiamate a Tussio “pizzelle” e alle mandorle tostate nello zucchero “ri nucci att’rati”, venivano realizzati dolcetti specifici per il periodo natalizio, come in tutte le regioni. Uno in particolare era caratteristico della Piana di Navelli, quindi qualcuno lo faceva anche a Tussio. Si trattava dei tradizionali “cavcnittì”, ripieni di un impasto composto da mandorle tostate sminuzzate con il coltello e mischiato con miele e scorza di limone, quindi fritti nell’olio bollente. Si usavano le mandorle perché fino alla fine del secolo scorso il territorio era ricco di piante di mandorle. Inoltre gli usci erano abbelliti dal vischio che si ricava proprio dai mandorli.
Per non parlare poi del profumo di pane fragrante che si spandeva dal forno della comunità, proprio sulla piazza principale. Soprattutto nei periodi festivi si stabilivano i turni che scandivano l’impegno delle varie famiglie nel realizzare delle ottime pagnotte di pane tradizionale secondo ricette tramandate da secoli, oltre ovviamente alle pizze, dolci e biscotti tipici.
Per la vigilia di Natale si preparavano i fritti fatti con pastella, semplici oppure ripieni di mele, cavolfiore, uva passa e baccalà.
La notte di Natale si metteva il ciocco più grosso nel camino per la veglia notturna.
Sulla tavola natalizia non potevano mancare le lasagne al sugo stufate nel forno a legna e l’agnello, un autentico rito. La carne veniva bucata e imbottita di aglio e rosmarino, olio e vino, in seguito lasciata per una notte in frigo ed il giorno dopo cucinata nel forno della stufa a legna. Profumi semplici, ma ricchi di sapore, che sanno regalare un’emozione unica.
La vita di paese nel periodo delle feste era molto aggregante. Durante la chiusura delle scuole i ragazzi si riunivano nelle case per giocare a tombola, a sette e mezzo, a bestia, a mazzetto e a banco.
I mercatini di Natale di Tussio desiderano essere tutto questo e ancor di più, per tutti coloro che vorranno provare l’esperienza unica di visitarli.
A cura di Umberto Ermanno Masci