Lambrusco e salumi: abbinamento perfetto! Peccato però che questo vino molto italiano venga spesso apprezzato più dagli stranieri che dagli abitanti del Belpaese. Nella versione amabile o secca è un vino in entrambi i casi rosso e frizzante, binomio che al popolo tricolore non piace poi tanto, e che per puro preconcetto associa queste due qualità a vini di poco valore, adatti ad un mercato estero. Errore! Il Lambrusco non solo ha nobilissime origini, ma è anche un vino versatile e piacevole, compagno ideale di piatti succulenti e complessi, il cui abbinamento risulterebbe anch’esso difficile. Per questo può essere considerato un vino jolly, per la cucina ricca e condita dell’Emilia Romagna e non solo: quando un vino rosso è troppo persistente e copre il piatto, oppure quando un vino bianco o rosato anche di struttura non ce la fanno a sostenere il sapore pieno e succulento di un cotechino fasciato con lenticchie o delle salsicce in umido. Un vino eclettico, dunque, bevibile a tutto pasto.

Un po’ di storia: i Latini indicavano con il termine labrusca vitis un vitigno selvatico che cresceva ai margini (labrum) del campo coltivato (ruscum); Virgilio, Catone e Varrone lo citavano nelle loro opere, ma si sa che già gli Etruschi conoscevano questa pianta selvatica. Da essa si cominciò a ricavare vino solo nel ‘300. Da quel momento in poi il Lambrusco divenne il vino per eccellenza servito sulle sontuose tavole di Duchi, Conti e di tutta la nobiltà italica.

Oggi il Lambrusco è DOC: il Lambrusco rosso Salamino di Santa Croce secco o amabile, il Lambrusco di Sorbara che può essere rosso o rosé, secco o amabile, il Lambrusco Reggiano, rosa e dolce o rosso e secco e il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro secco o amabile. Il Lambrusco Salamino, il cui nome trae origine dai grappoli che ricordano appunto dei salami, possiede un colore scuro con una intensa schiuma viola ed un corpo medio. Il Lambrusco di Sorbara rosso è forse il più pregiato e viene prodotto nelle zone della provincia di Modena. È tipicamente un vino leggero con aromi di fragole, lamponi e ciliegie. Il Lambrusco Reggiano, dalla schiuma vivace ed evanescente, possiede un gradevole profumo che varia dal fruttato al floreale, con un gusto fresco e fragrante. Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, fortemente aromatico, si presenta con una schiuma color ciliegia con aromi più ampi rispetto agli altri tipi di Lambrusco.

L’azienda agricola Cavicchioli si trova proprio nella zona di Sorbara, a San Prospero. Accanto alla cantina di imbottigliamento sorge l’azienda agricola “Due Madonne”, con impianti ad alta densità. Sempre in zona, a Staggia, è situata la “Forcirola”, con vitigni di Lambrusco Salamino e Lambrusco Grasparossa. A Bastiglia invece si trova l’azienda omonima, destinata alla vinificazione in bianco. La famiglia Cavicchioli in Franciacorta (Lombardia) è proprietaria anche delle aziende agricole “Castel Faglia” e della “Francesco Bellei & C.” a Bomporto, entrambe specializzate nella produzione di spumante con metodo classico tradizionale. Sembra quasi che il binomio Cavicchioli-bollicine sia naturale e facile da intuire, per la storia e la filosofia aziendale dell’intera famiglia, che a partire dal fondatore, Umberto Cavicchioli, ha tramandato di padre in figlio la tradizione e la passione per il Lambrusco di qualità. Vastissima è oggi la produzione, dal Lambrusco modenese a quello emiliano, dai crus storici alle selezioni Vigna del Cristo, che si presenta con un colore chiaretto e una spuma bianca, con sentori fragranti di frutti polposi: lampone, fragoline di bosco, ma anche una nota erbacea che racchiude un insieme di odori freschi che riempiono il naso. Perfettamente rispondente in bocca, ha una persistenza fruttata. Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Col Sassoso ha un colore più intenso, un rubino scuro, anche i profumi sono più decisi e scuri: mora, ribes, visciola e anche qualche nota speziata di pepe. Il sapore è fresco e delicato.

www.gruppoitalianovini.com