Bon Bock2Ed eccoci in questo blasonato locale di Monteverde che evoca, in tutto e per tutto, l’atmosfera dei pub d’Oltremanica. Ogni cosa, dai divani in pelle rossiccia alle vetrine, in cui fanno bella mostra centinaia di bottiglie, le luci calde e suffuse, la musica, ricordano la tipica ambientazione anglosassone: accogliente, confortevole, conviviale.

Ci viene incontro il patron Stefano Carlucci, il quale decide non solo di stupirci ma di farci innamorare del profumo e del gusto del whisky. Per ben cominciare finisce nei nostri bicchieri un Single Malt Bowmore invecchiato 30 anni servito insieme ad un dolce al cioccolato con un’anima di crema di cioccolata e una piccolissima brocca d’acqua. La funzione dell’acqua, ci spiega Stefano, è fondamentale per captare al meglio il sapore del whisky perché rompe i legami chimici interni e ne libera gli aromi imprigionati nel distillato. L’acqua (meglio se sorgiva o comunque più neutra possibile) può essere bevuta prima, durante e dopo aver assaggiato il whisky.

Instilliamo dunque qualche goccia d’acqua nel bicchiere e… la sorpresa è grande e molto piacevole. Al naso e in bocca si avverte la complessità dei sentori che spaziano dal floreale alla torba per poi chiudere con note salmastre (e non è un caso, visto che la distilleria Bowmore si affaccia sul mare). Stefano ci propone ancora uno Scotch Whisky Glendronach invecchiato 33 anni accompagnato sempre dall’acqua e stavolta da scaglie di cioccolato fondente. La gradazione alcolica, evidentemente smorzata dall’acqua (seppur in limitata quantità), non disturba affatto.

bon bock1Le Bon Bock, il dipinto di Manet che dà appunto il nome al locale, raffigurante un pasciuto avventore del celebre Café Guerbois di Parigi, un omone dalla faccia beata con in mano un boccale di birra e nell’altra la sua pipa, rispecchia alla perfezione il nostro stato d’animo di questo momento. Nel locale di Stefano, che per le sue caratteristiche è certamente raro in Italia, si può non solo bere una birra di qualità alla spina e in bottiglia di origine scozzese e belga (Belhaven, Konig, Rothaus e tante altre) o un whisky di alta gamma ma anche degustare ottime ostriche francesi o un tenerissimo stinco di maiale oppure, più semplicemente, leggere il giornale o fare due chiacchiere con gli amici seduti davanti ad un caffè. Un pub che è dunque anche un bistrot, uno spazio in cui si respira tradizione, raffinatezza, ma anche semplicità e ricercatezza al tempo stesso.

Circonvallazione Gianicolense, 249. Tel. 065376806. Chiuso: mercoledì.  Carte di credito: tutte www.lebonbock.com

di Elisa Santurri