La bella e brava sommelier AIS de La Prova del Cuoco, wine consultant e hostess di volo, si racconta ai lettori di Aroma

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“Ecco, mi presento: Roberta, signori, e vengo da lontano… giocando con il titolo di un film di Francesco Nuti di qualche anno fa. Lontano si fa per dire: Verbania, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, è la mia terra d’origine, ma nelle mie vene scorre anche sangue veneto, di cui vado molto fiera.
Non ancora ventenne ho lasciato il Piemonte per trasferirmi a Londra, prima, e a Roma, poi, quest’ultima una meta “obbligata” affinché si avverasse il sogno che avevo fin da bambina: diventare hostess di volo. Era il 1995 e da allora il mio ufficio è il cielo.
Roma mi ha affascinato fin dal primo momento: il mio appartamentino a Testaccio, trovato per caso senza neanche cercarlo, ha segnato l’inizio della mia indipendenza di donna, facendomi immergere immediatamente nella realtà capitolina, caotica ma allo stesso tempo così accogliente. E quel chiamarmi “signorì”, mentre facevo la spesa al mercato mi allontanava anni luce dal cortese distacco londinese che piano piano si stemperava nel calore dell’agorà romano.
E’ proprio Roma che mi ha dato la possibilità di accostarmi in modo più serio ad un mondo che fino a quel momento avevo vissuto solo nell’ambito familiare, quello del vino. Così, mi sono iscritta a un corso per Sommelier AIS e, una volta portato a termine l’impegno, ho trasformato questa passione in qualcosa di più di un semplice hobby, frequentando l’Associazione, la quale mi ha dato l’opportunità di approfondire sempre più, divertendomi, la mia cultura enoica e ciò che rappresenta. Una cultura che ho potuto tradurre in pratica anche nella mia realtà professionale, a bordo degli aerei, dove posso mettere al servizio dei passeggeri Business tutte le mie competenze.
L’invito a partecipare a “La Prova del Cuoco” è stata una vera e propria sfida che ho accettato con entusiasmo: quel piccolo spazio in cui io e altri sommelier suggeriamo il vino più adatto all’abbinamento di un piatto, mi appassiona veramente… e mi diverte pensare che mai avrei immaginato di varcare le soglie televisive quando tanti anni fa ho lasciato la mia tranquilla, sonnolenta provincia.
Viaggiando mi sono resa conto che nonostante il vino sia prodotto in numerosi Paesi del mondo, solo da noi, e forse anche in Francia, è davvero parte integrante del nostro quotidiano ed è legato indissolubilmente alla nostra cultura con radici storiche tangibili e profonde.
Quante scelte importanti e duro lavoro dietro ad una semplice etichetta, date da ricordare e ricorrenze da celebrare che, senza un brindisi, non avrebbero lo stesso sapore… E una certa annata può ricordare chi è appena venuto al mondo e chi invece non c’è più…
Ogni momento è buono per degustare un bicchiere di vino e non è necessario essere grandi esperti per poterlo apprezzare: chiunque di noi può avvicinarsi a questo mondo e decidere di saperne un po’ di più, magari cominciando a cambiare di qualche grado l’angolazione da cui fino ad oggi l’ha apprezzato, approfondendo con corsi e letture questo argomento appassionante.
Capita, poi, durante una serata tra amici, che ci sia un momento dedicato a qualche domanda sul vino che si sta bevendo e già che ci siamo, ad alcuni consigli su qualche buona bottiglia da sperimentare: amo poter contribuire a colmare queste curiosità! Ma non mettetemi in imbarazzo chiedendomi di scegliere il vino al ristorante, preferisco condividere questa scelta con chi ama come me questa bevanda così aggregante e coinvolgente.
Il segreto è non prendersi troppo sul serio e non voler a tutti i costi salire in cattedra a dare lezioni come invece spesso fanno molti “sapientini”, convinti di possedere il dogma assoluto della verità. Perché il vino rimane comunque un momento di gioia e nulla vieta di poterlo bere senza fregiarsi a tutti i costi di una laurea o di un titolo accademico.
E così, quando viaggio per lavoro, mi diletto a gustare nuovi vini, sapendo che c’è sempre qualcuno pronto a condividere questa passione… e magari insieme ad altri colleghi buongustai seduti a un tavolo di un ristorante a Buenos Aires chiedersi: su questo filetto “vuelta vuelta”, meglio un Cabernet Sauvignon o un Malbec?”

Begossi

Vini consigliati da Roberta

– Barolo Cerretta Docg 2006. Ettore Germano € 36
– Valtellina Superiore Prestigio Docg 2006. Triacca € 23
– Alto Adige Valle Isarco Gewurztraminer Doc. Abbazia di Novacella € 15
– Collio Sauvignon 2009 Doc. Muzic € 10
– Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Brut Docg Foss Marai € 10
– Valpolicella Superiore Ripasso Doc 2009. Santa Sofia € 12
– Riviera Ligure di Ponente Pigato Doc 2009. Lupi € 11
– Otello Nero Lambrusco Igt 2009. Ceci € 8
– Brunello Di Montalcino Docg 2005. Le Potazzine € 30
– Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc 2008. Garofoli € 11
– Vitiano Rosato Igt 2009. Falesco € 5
– Poggio della Costa Bianco Igt 2009. Sergio Mottura € 10
– Salice Salentino Riserva Doc 2007. Leone de Castris € 8
– Aglianico del Vulture Terre di Orazio Doc 2008. Cantina di Venosa € 10
– Catarratto Terre Rosse Igt 2009. Centopassi € 9
– Etna Rosso di Verzella Doc 2007. Benanti € 11
– Vermentino di Gallura Docg Piero Mancini 2009. € 11