La recente pubblicazione da parte di Wine Spectator – la bibbia del vino americana – delle migliori 20 cantine d’Italia ha suscitato la puntuale reazione del settimanale Panorama che – per bocca di una delle sue giornaliste di punta – ha controproposto una classifica alternativa, stilando una top 20 dei ristoranti “wine friendly” basata su criteri di assoluta oggettività: “non un elenco di etichette che fanno scena, ma una selezione ragionata per tipologie e denominazione dei vini, nonché l’effettiva profondità dell’assortimento per numero e annate dei vini più importanti (…). A ben vedere – continua la stessa autrice – solo 7 dei 20 locali eletti sono dotati di cantine in grado di soddisfare le aspettative di un pubblico intenditore”. Quella di Wine Spectator parrebbe dunque una ricerca poco approfondita o aggiornata, rendendo un quadro della realtà statico e poco attento all’evoluzione dell’universo vino.

m Arquade (Hotel Villa del Quar) – San Pietro in Cariano (Verona) – Il ristorante si trova in Valpolicella, in una villa veneta di epoca seicentesca con i vigneti di proprietà. La cantina è situata in continuità con un portico del ‘500, chiuso da vaste vetrate prospicienti il giardino. L’interno si presenta assai suggestivo, con il soffitto a volte, il pavimento è in cotto d’epoca e nicchie laterali con pavimentazioni originali del periodo romano. La luce è diffusa da torcere di ferro battuto il cui disegno è stato ripreso da un quadro di Tiziano del 1576. Sopra gli scaffali a losanga per le bottiglie troneggiano alcuni busti femminili. La carta dei vini è costituita da ben 1.200 importanti etichette provenienti da tutto il mondo, tra cui chicche come Romanée Conti, Krug e una selezione prestigiosa di Angelo Gaja.

m La Bottega del Vino (Verona) – Carta dei vini, o meglio libro da enciclopedia Treccani, che raccoglie più di 3.000 etichette spaziando dall’Italia alla Francia per arrivare a bottiglie di tutto il mondo: certamente uno dei ristoranti che può orgogliosamente reclamare il primato dei vini in Italia.

m La Ciau del Tornavento – Treiso (Cuneo) – Una delle cantine più fornite d’Italia, migliaia e migliaia di bottiglie con profondità di millesimi impareggiabile sul territorio (selezione di Barolo e Barbaresco) e tutto il meglio della produzione nazionale e mondiale. Numeri da capogiro, verticali da brivido: bottiglie in totale 50.000, etichette 1.800.

m Don Alfonso 1890 – Sant’Agata sui due Golfi (Napoli) – 25.000 bottiglie, 1.300 etichette, vini italiani di ogni regione e rarità del territorio, francesi e da tutto il mondo, conservate nella suggestiva cornice di una cantina ricavata in un antico cunicolo di epoca romana.

m Enoteca Pinchiorri (Firenze) – Tra le cantine migliori del pianeta (entro le prime cinque nel mondo secondo parere equanime degli esperti più autorevoli) con due carte distinte, una Italiana e l’altra Internazionale, ed una selezione di oltre 80.000 bottiglie, 4.000 referenze, comprese etichette pregiate e millesimi storici, formati inediti e verticali da sogno curate da un vate del vino come Giorgio Pinchiorri. Chef Sommelier a capo della cantina: Alessandro Tomberli.

m La Pergola (Roma) – Circa 60.000 bottiglie, oltre 3.000 etichette, si suddivide in 8 locali climatizzati singolarmente, su due piani. I materiali utilizzati (pietra leccese principalmente) contribuiscono al mantenimento delle giuste temperature ed umidità, gestite dall’elettronica. Vanta rare collezioni di grandi formati, vini dal 1880 ai giorni nostri, vini cult, verticali dei grandi Bordeaux, introvabili Baroli che rendono la cantina della Pergola unica al mondo. Insignita dei maggiori riconoscimenti così come il suo curatore Marco Reitano, è un capolavoro di assoluta eccellenza.

m Romano – Viareggio (Lucca) – La carta dei vini offre una selezione di circa 1.400 differenti etichette, molte delle quali in diverse annate. Viene aggiornata circa ogni mese ed offre un’ampia veduta sui migliori vini italiani bianchi e rossi del migliori produttori da tutte le regioni. La cantina include alcuni vini star da tutto il mondo (Francia, Stati Uniti, Spagna, Nuova Zelanda, Australia, Portogallo). Tra gli altri, ma solo per citarni alcuni, Coche-Dury, Ramonet, Romanée Conti, Cloudy Bay, Quinta do Noval, Chateau d’Yquem e i cru più importanti di Bordeaux. A livello Italia, quasi tutte le regioni sono degnamente contemplate, con un occhio di riguardo al nord-est per quanto riguarda i vini bianchi, anche la Toscana bianca è ben rappresentata nonostante non sia terra per bianchi. In Francia le preferenze sono per la regione dello Champagne e per la Borgogna.

Ed ecco gli altri ristoranti premiati unicamente da Wine Spectator:

m Acanto – Hotel Principe di Savoia – Milano
m Antico Pignolo dell’Hotel Bonvecchiati – Venezia
m Al Cristo – Verona
m Taverna Banfi – Montalcino (Siena)
m Il Convivio Troiani – Roma
m Enotria – Firenze
m Giannino in San Lorenzo – Firenze
m Da Gigetto – Miane (Treviso)
m Lineadombra – Venezia
m Il Poeta Contadino – Alberobello (Bari)
m Palazzo Gaddi – Firenze
m Sapori del Lord Byron – Roma

E quelli invece classificati eccellenti solo da Panorama:

m Antica Osteria del Teatro – Piacenza
m Ca’ Daffan – Arzignano (Vicenza)
m Le Calandre – Rubano (Padova)
m Casa Bleve – Roma
m Cracco – Milano
m Enoteca Le Case – Macerata
m Enoteca Marcucci – Pietrasanta (Lucca)
m Lorenzo – Forte dei Marmi (Lucca)
m La Peca – Lonigo (Vicenza)
m Dal Pescatore – Canneto sull’Oglio (Mantova)
m Roscioli – Roma
m La Stua di Michil – Corvara (Bolzano)
m La Torre del Saracino – Vico Equense (Napoli)

1 Tra i Top Sommelier in Italia (secondo Aroma)

Mototsugu Hayashi – Dal Pescatore. Canneto sull’Oglio (Mantova). Nazionalità giapponese (Nagoya), Mototsugu Hayashi arriva in Italia nell’aprile del 2000 e si diploma AIS nel 2001. Da settembre 2001 a novembre 2003 presta servizio come Sommelier al ristorante di Gualtiero Marchesi ad Erbusco. Da maggio 2005 alla fine di febbraio 2007 è in forza a Milano al Trussardi alla Scala di Andrea Berton. A marzo 2007 approda al Pescatore di Nadia e Antonio Santini, tre stelle Michelin. Nel 2009, infine, viene nominato Migliore Sommelier dell’Anno dalla Guida de L’Espresso. Insieme a Federico Graziani ed altri autorevoli esperti (Ettore Bocchia, Andrea Forti, Alberto Piras e Marco Pozzali) fa parte del Comitato Scientifico della rivista Bar Business, un panel che mette a disposizione delle aziende vitivinicole tutta la propria esperienza e competenza tecnica.
Federico Graziani – Il Luogo di Aimo e Nadia (Milano). Divenuto Sommelier professionista a 19 anni, vince il concorso di Miglior Sommelier d’Italia nel 1998. Da 18 anni nel mondo del vino, annovera esperienze nei più importanti ristoranti europei: Gualtiero Marchesi, Bruno Loubet, The Halkin Restaurant, Cracco-Peck e Il Luogo di Aimo e Nadia, di cui è capo Sommelier da 5 anni. È laureato in Viticoltura ed Enologia alla facoltà di Agraria di Milano. Ha scritto a quattro mani con Marco Pozzali “Grandi Vini di Piccole Cantine” nel 2006 e, sempre con Marco Pozzali nel 2008, “Vini d’autore, le 111 migliori etichette d’Italia” pubblicati da Food Editore. Dal 2007 è responsabile e coordinatore delle degustazioni della rivista Bar Business. Dal 2008 è uno dei due studenti italiani del Masters of Wine Institute, il più esclusivo istituto internazionale sulla professionalità del business del vino.
Marco Reitano – La Pergola (Roma). Numerose esperienze all’estero (Australia, California – dove consegue il Sensory Evaluation of Wine certificate – Francia), Marco Reitano è uno dei più importanti Sommelier del Paese. Nel 1997 si classifica al secondo posto nel Master of Port per il miglior Sommelier d’Italia, nel 2000 riceve la nomination per l’Oscar del Vino, conquistato nel luglio 2001. E’ una delle colonne portanti de la Pergola, ristorante presso il quale opera come Chef Sommelier dal 1995. Tra gli altri premi, “Il Leccio d’Oro” 2001 per la migliore selezione di Brunello di Montalcino in Italia ed il Premio “Carta delle Carte” per la migliore lista dei vini del 2001. E’ membro dell’esclusivo Grand Jury Européen, degustatore di vini per la Guida de l’Espresso e ideatore di Vinòforum, il villaggio del vino a Roma.
Merch Pescollderungg – Ristorante La Stua di Michil (Hotel La Perla). Corvara (Bolzano). Autoctono ladino, dopo aver frequentato il Kaiserhof a Merano per tecnici ai servizi di ristorazione, all’età di vent’anni è arrivato alla Perla di Corvara con tanta voglia di imparare un mestiere che fin da giovanissimo lo ha appassionato: conoscere il vino, seguirne la storia e l’evoluzione. Da responsabile cantina Mahatma Wine dell’hotel La Perla e del ristorante la Stua di Michil (cantina a dir poco spettacolare, composta da 30.000 bottiglie, 1.700 etichette), Merch Pescollderungg oggi conduce il Mahatma Wine shop  www.mahatmawine.it vendendo ed acquistando bottiglie di altissimo pregio. Per gli ospiti dell’hotel La Perla, Merch è la persona di riferimento per la scelta del tipo di vino da degustare.
Pierluigi Portinari – La Peca. Lonigo (Vicenza). Pierluigi Portinari apre con il fratello Nicola il ristorante La Peca nel 1987. Consegue il diploma di Sommelier nel 1990. Nel 2009 il ristorante, 2 stelle Michelin, è stato premiato come detentore della migliore cantina dalla Guida dell’Espresso vantando circa 1.900 etichette, tra Italia ed estero. All’interno della carta esiste una parte dedicata ai vini cosiddetti naturali con un occhio di particolare riguardo ai vini del territorio e alle piccole aziende.
Angelo Sabbadin – Le Calandre. Rubano (Padova). Diplomato AIS nel 1997, Angelo Sabbadin vanta esperienze di prestigio in importanti strutture, ultima in ordine di tempo (dal 2007) presso il ristorante 3 stelle Michelin Le Calandre dei fratelli Alajmo con qualifica di Sommelier al Terzo Livello. Gestisce la cantina del top ristorante che censisce circa 15.000 bottiglie mentre il numero di etichette nella carta dei vini sono circa 1.100 di cui 350 francesi più 120 champagne.
Maurizio Menichetti – Da Caino. Montemerano (Grosseto). Marito della chef Valeria Piccini, gestisce con lei il ristorante Da Caino, laboratorio di prodotti gastronomici locali ed enoteca. A capo della grandiosa cantina (composta da 1.800 etichette per uno stock di bottiglie pari alle 20.000 unità circa, annata più vecchia 1861) Maurizio Menichetti, autodidatta, costanti ricerche in giro per il mondo, è un grande esperto di vini ed esponente di rilievo della cultura del bere in Italia.
Roberto Franceschini – Ristorante Romano. Viareggio (Lucca). Diplomatosi Sommelier Professionista nel 1996, ricopre il ruolo di assistente al resident Sommelier presso il prestigioso Le Cirque di New York. Tornato a Viareggio, nel 2000 viene nominato dall’AIS nell’ambito del premio Oscar del Vino nella categoria Miglior Sommelier nel suo ristorante. Nel 2006 viene premiato Sommelier dell’Anno dalla Guida dell’Espresso, mentre nel 2007 L’Ordre des Coteaux de Champagne nomina Roberto Franceschini “Chevalier” in quanto riconosciuto degno di far parte dei ranghi della confraternita. Nel 2009, infine, Franceschini riceve l’Oscar del Vino nella categoria Miglior Sommelier nel suo ristorante.
Luca Gardini – Ristorante Cracco (Milano). Socio AIS dal 1999, Sommelier Professionista dal 2003, è protagonista di una carriera ricca di riconoscimenti: vincitore Concorso Trofeo Berlucchi 2004 Primo Sommelier d’Italia, Oscar del Vino 2005, Premio alla Carriera AIS 2005 (Premio Villa Sandi), vincitore Primo Premio Ferrari 2009 Ambasciatore del metodo classico italiano, Migliore Sommelier d’Europa 2009. Chef Sommelier presso l’Enoteca Pinchiorri, esperienza di stage al The Fat Duck di Londra, dal 2005 è a capo della cantina del ristorante Cracco di Milano, dove custodisce una collezione composta da circa 2.200 referenze, tra cui un’ottima scelta di vini piemontesi e francesi, in Borgogna oltre 60 produttori tra i bianchi e rossi di cui Luca è un amante.
Alessandro Pipero – Ristorante Pipero. Albano (Roma). Dopo avere accumulato diverse esperienze nei ristoranti delle più grandi catene alberghiere, diventa nel 2002 il Sommelier del ristorante Antonello Colonna a Labico. Nel 2005 la Guida dell’Espresso incorona Alessandro Sommelier dell’Anno. Oggi è uno dei docenti della Wine Academy e uno dei pochi membri ammessi al panel di degustazione della guida D’Agata & Comparini ai Migliori Vini d’Italia. Nel marzo 2008 apre ad Albano il ristorante Pipero e viene premiato come ristoratore dell’anno.

Luca Martini – Osteria Da Giovanna (Arezzo). Luca Martini, classe 1980, è uno stellante Sommelier italiano. Vanta esperienze all’estero (Head Sommelier in prestigiose strutture di Londra, studi in Australia) e qualifiche professionali di alto livello, come il Premio Miglior Sommelier di Toscana 2007, Il Master del Sagrantino 2008 ed il Premio Exellentia 2009 – Città e vini da meditazione. Nel 2009 a Matera è stato nominato Campione Italiano di Sommelierie, aggiudicandosi l’ambito Trofeo Berlucchi – AIS come Migliore Sommelier d’Italia.

Intervista ad Alessia Meli Sommelier de l’Antica Pesa, Roma.

1 Migliori cantine di Roma

p Achilli – Enoteca al Parlamento. Una delle più antiche enoteche romane ha aperto da poco alla ristorazione una parte dei suoi locali. Quello che si presenta ai pochi commensali è il paradiso della bevuta. Oltre 10.000 etichette, con collezioni uniche e verticali storiche di Baroli e Brunelli. Nota assolutamente positiva, l’opportunità – più unica che rara in un ristorante – di poter ordinare e trovare le bottiglie a prezzo da scaffale di enoteca.

p Agata e Romeo – Quasi 3.000 etichette suddivise fra Europa (Italia, Francia, Slovenia, Austria, Germania, Spagna) e Nuovo Mondo (Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Usa) per una cantina solidissima, costruita dalla passione e cultura di Romeo Caraccio.

p Antica Pesa – Bellissima cantina sotterranea, ricavata negli storici ambienti in cui sono custodite bottiglie di pregio assoluto ed annate eccellenti. La carta dei vini conta circa 1.200 referenze con peculiare selezione riguardante il Lazio, comprese rare verticali di prodotti di alto lignaggio del territorio. Imperdibili inoltre le verticali di Cervaro della Sala, così come quelle di Sassicaia, Solaia, Ornellaia, Tignanello, Masseto, Barolo Borgogno. Immancabili i grandi nomi d’Oltralpe come Petrus e Romanée Conti e dello statunitense Screaming Eagle (introvabile). Ricca pure la raccolta dei grandi formati. Nel 2009 la cantina è stata premiata come la Migliore d’Italia dalla Guida dell’Espresso. Lo staff conta tra le sue presenze quella di Alessia Meli, premiata nel 2008 come Migliore Sommelier d’Italia dalla Guida dell’Espresso e affiancata, in un insolito terzetto rosa, da Emanuela Casaldi e Giulia Carli.

p Casa Bleve – Cantina tra le più affascinanti, impreziosita da un muro d’epoca augustea in peperino e tufo, trova spazio all’interno di Palazzo Lante. I numeri sono eccezionali: oltre 10.000 bottiglie, 1.400 etichette, incluse vecchie annate italiane e francesi, ed una poderosa selezione di distillati, in particolare whisky e rhum da amatori. Premio Migliore Cantina della Guida dell’Espresso 2006.

p Convivio Troiani – 2.900 etichette, con oltre 35.000 bottiglie a rappresentare gran parte del mondo enologico di qualità. Tra le innumerevoli chicche, vini olandesi e svizzeri assolutamente unici. Presenti poi tutti i migliori vini di Bordeaux e Borgogna bianchi, tra i rossi l’interesse è soprattutto rivolto verso i prodotti nazionali, in cui spiccano le denominazioni del Barolo, del Barbaresco, dell’Amarone, del Brunello. Verticali di grande prestigio come quella di Solaia (si parte dalla prima annata prodotta il ’78 fino praticamente all’ultima, anche in vari formati) aggiungono valore al valore.

p Enoteca Costantini – Il Simposio – È la sconfinata cantina dell’Enoteca Costantini il punto di forza del ristorante Il Simposio, che si avvale di un Sommelier fuoriclasse come Gianni Ruggiero. La selezione mondiale (Italia, Francia, Portogallo, Usa) è composta da oltre 4.000 etichette e di un assortimento di distillati che sfiora le 1.000 tipologie.

p La Pergola (vedere inizio articolo)

p Roscioli – La selezione enoica, curata personalmente dal Top Sommelier Alessandro Roscioli, comprende circa 1.300 referenze tra spumanti italiani (Franciacorta e Trentino), champagne (classici e piccoli produttori di nicchia), vini bianchi sia italiani (da tutte le regioni) che francesi (Borgogna, Alsazia, Mosella), vini rossi con intera copertura nazionale (ed occhio particolare ai cult nostrani) e ai grandi rossi francesi di Bordeaux e Borgogna.

Altri indirizzi da segnalare:

p Al Bric – 2.000 etichette di ricerca approfondita sui grandi francesi – Borgogna, Alsazia, Cote du Rhone ecc. – Italia, Usa, Spagna e Sudafrica. Il nome di Roberto Marchetti è garanzia di esperienza ed instancabile ricerca.
p Al Ceppo – Oltre 600 etichette, curate con amore e competenza dalla Sommelier Caterina Milozzi, particolarmente sensibile ai prodotti di punta delle Marche, sua terra d’origine, nonché di Francia, Spagna e Usa, comprese non poche rarità.

p Antico Arco – Selezione enoica attenta in particolare al rapporto qualità/prezzo con focus su Italia, Francia, Usa, Slovenia, per oltre 600 etichette.

p Cacciani – Una cantina storica che custodisce circa 500 etichette, suddivise fra Italia e Francia, con vecchie annate di Chateaux Margaux e Latour. Premio Provincia di Roma 2007 come Migliore Qualità del Territorio.

p Checchino dal 1887 – Suggestiva cantina scavata nel ventre del Monte de’ Cocci, formatosi sull’accumulo di anfore romane infrante, accoglie oltre 500 etichette, con folta presenza di Italia, Francia, California, Spagna, Germania, Ungheria, Cile e Nuova Zelanda.

p Enoteca Ferrara – Circa 1.300 etichette concentrate sul Belpaese, comprensive di numerose gemme e sfizi, di cui notevoli verticali.

p Open Colonna – La cantina di Antonello Colonna è formata da 600 etichette e 1.800 bottiglie. Il Caveau ospita le “Riserve dello Chef” con una grande e ricercata collezione di vini italiani e francesi in grado di proporre al degustatore percorsi cronologici di alto livello.

p Sapori del Lord Byron – Tra i tanti riconoscimenti ricevuti, la cantina vince consecutivamente il premio ”Award of Excellence” Wine Spectator negli anni 2004-2009. Dotata di una vasta scelta di vini dalle più note case vinicole italiane e straniere (circa 1.200 bottiglie e 120 etichette, tra cui gemme come Solaia, Sassicaia e Tignanello) apre i battenti anche a piccoli produttori locali di rango.

di Danilo Brunetti