Complice fu una battuta di caccia nel lontano 1985, anno in cui Ferruccio Ferragamo si innamorò del Borro, in quel periodo appartenente al Duca Amedeo D’Aosta. La famiglia Ferragamo affittò la tenuta fino al 1993 quando ci fu la possibilità di poter acquistare l’intera proprietà, con il suo borgo malmesso e la villa patronale semi distrutta dalle bombe tedesche dell’ultima guerra.

Lo spirito magico dell’impresa è quello che strega da subito, un vero e proprio “atto di fede” così come ama definirlo lo stesso Ferruccio Ferragamo. Da quel giorno infatti tanto è stato fatto per riportare agli antichi splendori questo luogo perso nel tempo, un angolo storico della Toscana. Nulla è stato lasciato al caso, oggi il Borro appare agli occhi di chi lo guarda ed ha la fortuna di viverlo come il dipinto vivente di un paese lontano dai nostri giorni, curato ed amato in ogni particolare, nel rispetto di una semplicità che vive in piena armonia con la natura che lo avvolge.

Una natura prepotente che con eleganza abbraccia il vecchio borgo medievale posto lassù in alto a 400 metri… sembra quasi sostenerlo. In questo luogo incantato prende vita il sogno di Ferruccio e Salvatore Ferragamo: la produzione del vino e l’ospitalità turistica. Aroma incontra Salvatore Ferragamo, nipote di quel Salvatore leggendario, fondatore di uno dei marchi più famosi ed invidiati al mondo.

Che cosa rappresenta Il Borro per la famiglia Ferragamo?

Il Borro rappresenta un sogno e per me una vera e propria scelta di vita, per questo abbiamo assolutamente voluto che essa diventasse una realtà a sè, separata dal settore della moda e quindi dalla Salvatore Ferragamo Spa. Significa realizzare un grande progetto ispirato dall’amore per il territorio, portando avanti due importanti attività: produrre del buon vino e dedicarsi all’ospitalità turistica. Ed è proprio in questo che mi impegno sin dal 1993, anno in cui mio padre acquistò l’intera tenuta. Ricordo la prima annata de Il Borro’99, con solo 6.700 bottiglie prodotte. Indimenticabile assaggiare il primo vino per la prima volta, insieme a mio padre e al nostro enologo Nicolò D’Afflitto, quel bicchiere rappresentava il risultato di tutte le nostre fatiche.”

Il Borro, il primo vino solo nel 1999, un’azienda giovane ma che con prepotenza sembra aver conquistato il suo posto nel settore enologico, a cosa si deve tale successo?

La tenuta si estende per 700 ettari in Valdarno, ai piedi del monte Pratomagno e gode di una posizione davvero privilegiata per quanto riguarda la produzione del vino. Un terreno modellato dalle acque dei grandi laghi che in epoca pliocenica coprivano l’intera valle. L’origine geologica, oltre all’aspetto, ne ha caratterizzato fortemente la composizione. Ciò infatti è stato decisivo per la scelta dei vitigni da impiantare quando, nel 1993, il nostro enologo Nicolò D’Afflitto, dopo un’attenta analisi, ha rimosso le vecchie vigne ed ha individuato i migliori terreni per le quattro varietà che meglio si adattavano. Questo è il vino de Il Borro, l’espressione di un territorio.

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Osteria “I 5 sensi”

Il ristorante si trova di fronte al piccolo borgo medievale, dalle ampie finestre si può godere di un panorama fiabesco che muta solo con il passare delle stagioni. All’interno, le sfumature rustiche, le vecchie mura, i caminetti, l’intelaiatura del soffitto che ricorda la plancia di una nave, costruito dal vecchio proprietario il Duca Amedeo D’Aosta grande appassionato di mare, rendono l’ambiente suggestivo, caldo e familiare. La cornice ideale per poter gustare ottimi piatti della tradizione toscana, presentati in uno stile raffinato e semplice, ponendo grande attenzione alla scelta delle materie prime di alta qualità. Il tutto accompagnato da un’accurata selezione delle migliori etichette presenti nel panorama mondiale, nonché da un servizio in sala elegante e professionale. Un viaggio tra i 5 sensi… proprio come suggerisce il nome stesso dell’Osteria.

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I VIni Proposti

Il Borro
Merlot 50%, Cabernet Sauvignon 35%, Syrah e Petit Verdot 15%
18 mesi di affinamento in barrique + 6 mesi di affinamento in bottiglia

Polissena
Sangiovese 100%
12 mesi di affinamento in barrique + 6 mesi in bottiglia

Pian Di Nova
Syrah 75%, Sangiovese 25%
12 mesi di affinamento in barrique + 6 mesi in bottiglia

Lamelle
100% Chardonnay
Affinamento 6 mesi in bottiglia

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L’ospitalità turistica

Il Borro avvolge i suoi ospiti in un clima di pace e serenità, il piccolo borgo custodisce ancora oggi inalterato il suo fascino inconfondibile. E’ abitato da nove artigiani locali dai quali è possibile apprendere antichi mestieri quali ad esempio la lavorazione del vetro, della ceramica o ancora dell’oro e del legno. Un villaggio sospeso nel tempo dedicato all’ospitalità turistica per il piacere di trascorrere una vacanza inaspettata, tra vecchi tetti con tegole in terracotta, scorci pittoreschi ed il verde che invade ogni angolo libero di terra. E per chi desidera soggiornare in una vera casa colonica toscana dotata di ogni comfort, nel cuore della tenuta tra vigneti ed oliveti, sono disponibili antichi casali restaurati nel massimo rispetto della struttura originaria. Il Borro offre inoltre la possibilità di scegliere tra varie attività a stretto contatto con l’ambiente circostante e in stile toscano autentico: passeggiate a cavallo, gioco del golf, giro in mongolfiera, escursioni in mountain bike, pesca sportiva.

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Il Borro
Località Il Borro 1
52020 S. Giustino Valdarno (Arezzo)
Reservation Hotel: Tel. 055977053. Cantina: 0559772921.
www.ilborro.it

(pubblicato su Aroma di Novembre/Dicembre 2007)