Questo accogliente ristorante Testaccino porta avanti la tradizione culinaria del quartiere con un menù dedicato alle frattaglie. L’autentica cucina romana segue molti filoni, ma sicuramente il più famoso è quello della tradizione gastronomica del mattatoio, il quinto quarto, ovvero la parte “indesiderata” dell’animale.
Questa tradizione è stata inventata molto tempo fa per necessità dagli scortichini o operai del mattatoio, che spesso venivano retribuiti con quelli che erano considerati i tagli di scarto della bestia, interiora come pajata (intestino di agnello o vitello), coratella, rognone, animelle, il cui sapore forte veniva temperato dall’uso attento dei condimenti. Oggi molti ristoranti di Roma, in particolare quelli di Testaccio, propongono questi piatti locali, tradizionalmente parte della cucina povera, ma ricchi di sapori autentici.
Oio a Testaccio è uno di questi, con un ambiente semplice ma accogliente, impreziosito da bei tavoli in legno, soffitti a volta, lampadari in stile retrò e pareti con mattoni a vista. Oio rimane tenacemente fedele all’autentica cucina romana preparando piatti succulenti e genuini secondo gli antichi ricettari. Il menù è un compendio delle preparazioni che hanno reso Testaccio sinonimo di cucina tipica romana. In un’atmosfera piacevolmente casalinga, gli ospiti possono concedersi un’ampia scelta di specialità caratteristiche, preparate sotto l’attenta supervisione della titolare Cristina e del figlio Simone.
Si inizia con un antipasto dove non può mancare il carciofo alla romana o alla giudia, per poi proseguire con i super classici come i rigatoni con la pajata o con il sugo con la coda alla vaccinara oppure gli ottimi tonnarelli cacio e pepe o la carbonara.
Nei secondi non si scende di qualità così come in leggerezza, ma si sa la cucina romana non è certo per palati delicati: ed allora ecco arrivare sulla nostra tavola l’agnello al forno con patate, le animelle stufate con sale e pepe, il pollo alla cacciatora, la trippa alla romana con le immancabili foglioline di menta.
Dopo questi piatti dai sapori robusti la dolce chiusura non può essere che la crostata di ricotta e visciole, il tiramisù o la zuppa inglese. La cantina presenta prevalentemente vini regionali italiani, con particolare attenzione ai vini del Lazio.
> Via Galvani, 45/43. Tel. 0675782680.