Ore 20, appuntamento con Rino Barillari al caffè Dolce Vita di Piazza Navona, il suo quartier generale. Il King – come amano chiamarlo tutti, i suoi amici o anche chi lo saluta per strada solo perchè lo riconosce – abita proprio qui, di fronte alla Fontana del Nettuno, in un monolocale invaso dalle foto, reflex, video e articoli di giornale. Rino, sempre elegantissimo – perenne sigaretta tra le labbra – è una vecchia conoscenza che ho avuto modo di approfondire nel corso di numerose incursioni notturne, proprio come quella che sta per iniziare stasera, una vera caccia grossa tra ristoranti, bar e discoteche alla ricerca di vip, attrici e onorevoli. Il tour by night di Rino prevede alcune tappe irrinunciabili per sentire che aria tira e fiutare la preda.

Quando non c’è la dritta, la soffiata proveniente da una capillare rete di informatori fatta di maitre, portieri d’albergo, poliziotti o altri insospettabili, la prima visita è di norma all’Assunta Madre, il ristorante di Johnny Micalusi che tra le prenotazioni tutte le sere annovera quelle di gourmet famosi come Giorgio Armani, Sofia Loren, Valeria Mazza, Belen Rodriguez, tutti finiti – manco a dirlo – nel mirino implacabile della macchina di Rino, come testimoniano i tanti trofei fotografici appesi alle pareti. Il suo cellulare squilla, un importante personaggio politico sta cenando da Fortunato che più di un ristorante sembra la succursale del Parlamento, visto che solo qui a colpi di sontuose amatriciane maggioranza e opposizione riescono a mettersi d’accordo. Falso allarme, l’onorevole ha cambiato programma e all’ultimo minuto ha preferito il ristorante tuttopesce La Rosetta, amatissimo da Roberto Benigni, sempre nei dintorni del Pantheon. Altra telefonata e Rino cambia rotta per uno scoop sicuramente più “sensation”, come dice lui con il suo inglese improbabile. C’è Leo Di Caprio seduto da Maccheroni, altro ristorante dolcevitaiolo della zona, insieme ad una bionda sciantosa. Corriamo sul posto ed eccolo entrare in azione tra i tavoli, la macchina nascosta sotto la giacca, pronta a folgorare l’attore americano con il quale secondo un copione collaudato Rino riesce a stabilire subito una strana complicità, grazie alla sua simpatia contagiosa e alla battuta divertente, mai fuori registro.

La tattica funziona e distratto dalla conversazione l’attore diventa facile preda della macchina che sapientemente spara il flash tra una chiacchiera e l’altra. Così fa Barillari: prima scatta poi chiede il permesso, lo sanno bene le sue “vittime” che si illudono di sfuggire al suo sguardo sornione, per cadere poi presto nella trappola dell’occhio fotografico. Non sempre però fila tutto liscio. “L’altra volta – mi racconta – ho sorpreso l’irascibile ex calciatore Cantona in dolce compagnia e per poco non mi saltava addosso, proprio come ai tempi dei match di Via Veneto, con Frank Sinatra e Peter O’Toole” (che gli hanno procurato parecchie costole rotte e svariate macchine fracassate NDR). D’altronde “La guerra è guerra!” è l’urlo di battaglia che Rino ripete spesso con il piglio del combattente sempre in prima linea. La serata promette bene, Di Caprio e amica sono un ottimo colpo ma certo non finisce qui. Prima si fa un salto da Alfredo, un altro King, delle fettuccine però, poi ai Due Ladroni, dove invece stasera non c’è il solito andirivieni di volti noti. Meglio puntare sul sicuro dalle parti di Campo de’ Fiori e setacciare le terrazze di Camponeschi o di Pierluigi, per trovare il personaggio di turno intento a godersi la cucina ed il ponentino.

2E con la privacy come la mettiamo? “Niente paura, mi spiega Rino con l’aria di chi sa il fatto suo, quando la celebrity non è consenziente – raramente, perché tutti amano le luci della ribalta – basta qualche piccolo trucco del mestiere, una certa finezza psicologica capace di farti indovinare la strategia migliore perché alla fine sia proprio lei, la celebrity, a volere che scatti almeno una foto”. Proprio come è successo poco tempo fa con Mel Gibson, letteralmente conquistato dall’intraprendenza di Rino.

Quando passa – “ciao Rino, come stai?” – il popolo della notte lo saluta affettuosamente, facendo gruppo dietro a lui come alle spalle di un pifferaio magico. Sembra incredibile ma quasi per incanto i curiosi intorno a noi si moltiplicano a vista d’occhio, per cedere il passo ad altri ancora, quando il tour diventa estenuante ed è praticamente impossibile reggere il ritmo frenetico ed imprevedibile di Rino, che è una vera forza della natura. Non facciamo in tempo a stappare una bottiglia di champagne offertaci generosamente dal ristorante Da Luigi, meta abituale di Tim Roth, Willem Defoe, Perry Mattew e Quincy Jones di passaggio per Roma, che una chiamata misteriosa ci fa saltare in fretta e furia in sella allo scooter. Destinazione il ristorante Dal Bolognese dove è apparso il fascinoso George Clooney. Troppo tardi: quando siamo sul posto l’attore se ne è già andato e Rino mi rimprovera bonariamente: “Sei andata troppo piano con il motorino, ora di corsa all’Antica Pesa, ovvero la “casa” romana di Richard Gere,  John Travolta, Quentin Tarantino, Charlize Theron, Emily Blunt, Madonna e tutti o quasi i nomi che contano dello star system internazionale.

1Poco movimento anche qui e allora via verso Via Veneto a trovare Pietro Lepore, proprietario ed animatore del leggendario Harry’s Bar di felliniana memoria. Giusto il tempo di immortalare Carla Bruni in versione “Vacanze Romane” poi di nuovo a cavallo dello scooter – guardo l’orologio: sono già le due e mezza di notte! – per andare a comprare nell’edicola di fronte a Il Messaggero, il quotidiano per cui Rino lavora, una copia fresca di stampa. Rino mi mostra con orgoglio la foto di Leonardo Di Caprio scattata qualche ora prima. “Ma come hai fatto”? gli chiedo io stupita di trovarla già pubblicata sull’edizione di oggi. E lui, cronista con oltre cinquant’anni di carriera all’attivo, fiero di tenere testa ai tempi e alla tecnologia: “Hey, my friend, non hai mai sentito parlare di internet veloce? Domani vai sul mio sito www.rinobarillari.com e divertiti a vedere le foto di stanotte anche on-line. I love you, ciao!”. E se ne va via da solo, a piedi, nel cuore della notte romana che per lui sembra non finire mai…

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