Simonetta Tavanti regista Rai al timone de “La prova del cuoco” da ormai sei anni ci racconta il suo approccio con quello che all’inizio era solo un format nudo e puro e con l’andare del tempo si è trasformata in una delle trasmissioni di cucina più amate dal grande pubblico.

Tecnicamente parlando, l’impiego di una grafica coloratissima ed animata, all’inizio quasi un fumetto o una favola, gli stacchetti musicali che sottolineano momenti particolarmente divertenti o spiritosi del programma, hanno attirato l’attenzione persino del pubblico giovanissimo per il quale l’appuntamento con “La prova del cuoco” coincide con quello della pappa.

Per il resto una scenografia con volumi arrotondati, dalle forme e dai colori “zuccherosi” fanno da cornice alla presentatrice Antonella Clerici enfatizzando colei che, per la maggior parte del suo pubblico, è l’espressione del buonumore e del gusto della tavola, che guida da sempre la gara vera e propria tra due squadre capitanate da due chef.

Uno degli autori del programma Fabrizio Zaccaretti ci raggiunge nel frattempo e ci spiega che fin dall’inizio tra gli obiettivi della trasmissione c’era quello di avvicinare la cucina al grande pubblico in maniera più disinvolta. Così si è preferito divertire e ironizzare, cominciando dalla presentatrice, sulle personali difficoltà ai fornelli, sottolineando allo stesso tempo l’aspetto gioioso che deriva dal gusto del cibo… il successo di questo approccio è stato maggiore del previsto, lo dimostrano le tantissime lettere che la redazione riceve, addirittura da parte di ragazze che grazie a questo stimolo sono riuscite ad affrontare problemi di anoressia.

L’angolo della Cucina Casalinga curato da Anna Moroni diventa poi il rifugio per le tante cuoche che vogliono cimentarsi ai fornelli con ricette più legate alla tradizione. Non poteva mancare il tocco erudito ed ironico di Beppe Bigazzi che oltre a “bacchettare” e salvare dal luogo comune regala informazioni su eventi e prodotti di nicchia. La formula sembra ancora vincente!

(pubblicato su Aroma di maggio/giugno 2007)