Sembra un frutto tropicale, non solo per l’aspetto color oro, ma soprattutto per il suo sapore più dolce e aromatico, ed invece si tratta di un kiwi italianissimo (pur con origini neozelandesi) sempre più diffuso sulle nostre tavole, malgrado al mercato costi circa il doppio del suo fratello green.

Il kiwi oro (Actinidia chinensis) presenta una buccia liscia e soffice, dorata o bronzea, con un un punto di fissaggio dello stelo a forma di becco. Il colore della polpa va dal verde brillante al giallo intenso. Essendo glabro o meno peloso del kiwi tradizionale, può essere consumato anche con la buccia.

Piace in particolare ai più piccoli per la sua morbidezza e il suo gusto squisitamente zuccherino ma anche gli adulti lo apprezzano da solo, in insalata o come tocco esotico per un drink dolce e coloratissimo. Il periodo di conservazione è breve e limita non poco il suo potenziale commerciale (da cui i prezzi non proprio popolari).

Una delle varietà più interessanti di kiwi oro ha un iride rosso che circoscrive il centro del frutto, mentre la polpa esterna è gialla. Una nuova tipologia di kiwi d’oro, il Gold3, è stata dichiarata più resistente alle malattie e la maggior parte dei produttori ha innestato questo cultivar. È ricco di fibre e di sali minerali, possiede una grande quantità di vitamina C e pochissime calorie.

Per non farli maturare troppo presto bisogna tenere i kiwi separati dagli altri tipi di frutta, nel caso contrario riporli in un sacchetto di carta insieme a mele, arance, banane o pere, a temperatura ambiente ma lontano dalla luce solare diretta.

Li vuoi quei kiwi?