L’idea che guida il tutto non è chiara, difficile inquadrare bene il menù, ma il ristorante e la cucina piacciono lo stesso. Il locale cattura con il suo design di tendenza e con una diffusa sensazione di voler far bene in questa nuova ubicazione. L’accoglienza ha il plus della professionalità non ingessata e del sorriso spontaneo. Dai fornelli un susseguirsi di suggestioni che, in virtù di una buona tecnica, si fanno perdonare qualche arzigogolo modaiolo di troppo. L’insegna recita “laboratorio di cucina” e la sensazione di ricerca è confermata dalle trenette ai gamberi, calamari, arancia e zenzero. Per il resto si torna nell’usuale, ma l’esecuzione puntuale fuga ogni banalità, con il tortino di alici e la pescatrice al cartoccio. L’ottima chiusura è affidata ad una classica crema catalana. Scelta di etichette ancora non amplissima ma la bottiglia giusta si riesce comunque a scovarla. Chiuso: lunedì; aperto solo la sera, tranne la domenica. Carte di credito: tutte.