Su Discovery Channel lo chef e critico gastronomico Andrew Zimmern, anima del programma “Orrori da gustare”, non si stanca di ripeterlo, pur sapendo di andare a sbattere contro mura culturali e psicologiche difficili da scavalcare: la dieta a base di insetti è buona e salutare, basta vincere la ripulsa per termiti, scorpioni, scarafaggi, vermi ecc. per scoprire che l’entomofagia (il mangiare insetti) è tutt’altro che una pratica bizzarra o disgustosa, ma al contrario può regalare non poche soddisfazioni al palato.

Non ci credete? Assaggiate allora ad esempio – invita Zimmern – le cavallette fritte messicane, condite con lime e salate, i coleotteri bolliti del Madagascar (sanno di gambero), le api in padella del Taiwan, preparate con zenzero e cipolline, le larve di farfalle della Nuova Guinea (sapore di patata dolce), squisite! Ma c’è di più: gli insetti non sono affatto nocivi, ma ricchi di proteine e vitamine e possiedono alto valore nutritivo: 100 grammi di insetti contengono, mediamente, 121 calorie, presentano livelli minimi di colesterolo e pochissimi grassi saturi, ma anche interessanti contenuti di calcio e ferro.

Se il loro consumo prendesse piede, inoltre, non solo si riuscirebbe a limitare l’uso di pesticidi, ma si ridurrebbe notevolmente l’impatto dell’uomo sulla catena alimentare. Una recente ricerca dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura ha dimostrato che sono ben 90 i Paesi (in Africa, Asia, Australia e America Latina) che considerano gli insetti una grande risorsa alimentare, se non addirittura cibo per gourmet, come accade ad esempio in Giappone.

Un’altra curiosità: il Museo di Scienze Naturali di Brescia organizza periodicamente delle cene a base di insetti, con la partecipazione di autorevoli chef. Qualche specialità dal menù dell’ultima degustazione: spiedini di camole del miele al cioccolato, semi di amaranto con terme della farina e gamberetti, riso al curry con grilli e kaimani. In più macedonia di frutta con bachi da seta, grilli e cavallette caramellate o ricoperte di cioccolato. Una vera delizia, la stessa che, slurp!, divora pure (suo malgrado) Indiana Jones nel Tempio Maledetto…

(pubblicato su Aroma di gennaio/febbraio 2011)