Il burbero Augusto è scomparso ormai da oltre un decennio ma la cucina ipertradizionale di questa caratteristica trattoria trasteverina, in perfetta forma, continua ad attirare frotte di stranieri curiosi di vedere come “magnano” i romani duri e puri. I primi (amatriciana, carbonra, cacio e pepe) non sfigurano, i pezzi forti però sono il brasato con patate, gli involtini di manzo al sugo (la scarpetta è d’obbligo), la trippa, il bollito, i bocconcini di vitella. Nei giorni rituali anche calamari con piselli e baccalà. Vino sfuso di Olevano così così, atmosfera popolare. Il conto scritto sulla tovaglia di carta è d’innegabile onestà, gli aspiranti ad un tavolo dentro e fuori sono sempre tanti, per cui bisogna attendere in piedi prima di trovare un posto libero (non è possibile prenotare). Chiuso: sabato sera e domenica. Carte di credito: no