Un tempo quella del quinto quarto era una cucina umile e proletaria, oggi a leggere i menù di alcune trattorie di Testaccio (da Oio nel caso specifico) c’è da credere che invece sia roba per ricchi: 18 euro per una coda o una coratella e 12 per un piatto di rigatoni con la pagliata, solo per fare due esempi. La qualità non si discute, molto buoni la lingua, i nervetti, la pasta e fagioli, l’amatriciana (ottima), la trippa e le polpette, ma i prezzi non possono certo dirsi popolari come i piatti. L’ambiente senza fronzoli, con pareti tappezzate da attestati di fede romanista e ritratti della famiglia proprietaria (e del duce!), e l’atmosfera verace piacciono molto agli stranieri, sempre assai numerosi, che vengono apposta per vedere “come se magna a Roma”. Vino della casa passabile, servizio efficiente e confidenziale. Prenotare. Chiuso: domenica. Carte di credito: tutte.