Roberta Pepi, ragazza piena di verve e risoluta, ha preso il testimone familiare senza alcuna esitazione o timore. Anzi, in breve tempo ha messo in campo tutta la sua voglia di fare per mantenere alto il buon nome del locale (dal 1886, che ha ospitato tra le sue mura illustri personaggi come Enrico Fermi, uno dei “ragazzi” di via Panisperna) abbandonando la pizza con i suoi annessi e connessi per concentrarsi su una cucina di qualità. Lei parla di una cucina del cuore perché arricchita di cure e attenzioni. La dimostrazione più tangibile è, oltre che nella scelta degli ingredienti, solo freschi e stagionali, nell’aggiornamento frequente del menù. Tradizione sì, ma a modo mio, dice. Avremo quindi piatti d’impronta romanesca valorizzati da tocchi di fantasia: capesante con crema di finocchio e liquirizia, tentacolo di polpo grigliato glassato con aceto balsamico e puntarelle, ravoli di arzilla e crema di broccoletti, fegato alla monticiana con cipolla stufata e polenta, rombo con panatura di grissini aromatizzati alle erbe e parika dolce con puntarelle, bavarese alla frutta. Anche i vini sono del cuore perché proposti ad hoc per ogni ricetta da uno dei due sommelier presenti in sala. Poche etichette, ma selezionate con pignoleria per soddisfare palati esigenti. Curiosità: intrigante carta dei caffè dove trovare specialità provenienti da tutto il mondo. Menù per celiaci. Chiuso: lunedì. Carte di credito: tutte. www.ristorantedarobertino.com