Seppure abbia solo un paio di mesi, sembra quasi un bar di quartiere di venti e oltre anni fa, ravvivato (sic) da gigantografie dell’Albertone nazionale “provocato” dai maccheroni, cartoline di Roma e stornelli romaneschi in sottofondo…Insomma tutto il peggio dell’arsenale folcloristico di Pasquino con l’aggiunta non meno trash di un grande schermo al plasma dove seguire i match calcistici delle due squadre cittadine. L’accoglienza, a cura della Sora Gina, 79 anni di pura energia e saggezza, è comunque calorosa e la cucina ultra casereccia ben eseguita con prodotti genuini e freschi (bandito il congelatore). Bruschettine, fagioli con le cotiche, amatriciana e carbonara, trippa (specialità), coratella con carciofi, melanzane alla parmigiana, saltimbocca, filetto o bistecca alla piastra e qualche dolce della casa. Buono il Nero d’Avola in bottiglia della casa, sorrisi familiari e gentilezza schietta ai tavoli. Il locale sta già avendo un discreto successo, quindi è consigliabile prenotare. Chiuso: mai. Carte di credito: POS