Nutrire la passione

Fervono i preparativi per la notte più “hot” dell’anno: San Valentino. Per far felice il proprio partner o per conquistarne uno nuovo, ecco come vivere una notte di fuoco, a partire dalla tavola.

Che il cibo sia sensuale non è certo una novità. È dal mito di Adamo ed Eva che i simbolismi hanno caricato la semplice funzione nutritiva di significati altri, avvicinandola sempre più strettamente all’universo dell’eros. Quella mela golosa, offerta dalle mani della donna ignuda, rappresentava ben più che la semplice dissidenza dei due primi esseri umani all’ordine di Dio: significava il Peccato Assoluto. Per non parlare poi di tutte le citazioni che appaiono nella Bibbia riguardo ai cibi presunti afrodisiaci, come ad esempio la mandragola (una pianta in realtà molto tossica), che nel corso dei secoli vennero progressivamente demonizzati e banditi dalle tavole di donne caste e uomini di chiesa. Ma i primi a formalizzare concretamente l’intimo legame tra gli alimenti e la sessualità furono i Greci. Lo stesso termine “afrodisiaco” deriva dal nome della dea greca Afrodite, che nella mitologia era protettrice d’amore, bellezza e sensualità. Il legame con la sfera del sesso e delle relazioni amorose era dovuto al mito della sua nascita, che la voleva concepita dalla schiuma (gr. aphrós) formatasi dai testicoli di Urano recisi dal figlio minore Crono, istigato dalla madre Gaia stanca di generare una prole tanto numerosa. Rappresentata sempre bellissima e seminuda, Afrodite, Venere in epoca romana, venne sempre più spesso invocata nei rituali magici fatti per stimolare vita sessuale e fertilità dei vincoli coniugali, durante i quali venivano offerti cibi protetti e consumati rapporti sessuali.

Eros e cibo, insomma. E ciò solo per quel che riguarda la nostra società occidentale. Ogni cultura del mondo, infatti, ha attribuito ai cibi più diversi il potere di aumentare la capacità amatoria e la libido. Gli orientali puntano tutto su radici, rane, zuppe di pinne di pescecane e genitali maschili di alcuni animali; i sudamericani confidano nel peperoncino e nel cioccolato, come retaggio azteco risalente all’imperatore Montezuma, che si riforniva di abbondanti dosi di cacao prima di incontrare le sue 600 concubine; gli arabi nelle spezie, come il cardamomo, e in essenze floreali di rosa e gelsomino, mentre gli indiani in preparazioni piccanti e corroboranti, a base di curry, ginger e curcuma.

D’altronde l’atto stesso di mangiare può essere erotico, per la sua capacità, analoga a quella del sesso, di riuscire a coinvolgere tutti i sensi. Odori, sensazioni tattili e gustative, suoni, immagini e associazioni sono in grado di creare un clima di attesa ed eccitazione. La passione (dal greco paschein: tribolare; ma anche da pathei: desiderare) è infatti generata dall’aspettativa, dal desiderio di quello che verrà dopo. Quello che si costruisce a tavola è un intrigante labirinto di doppi sensi, taciti inviti, grandi attese e ferventi curiosità. In tal modo, anche il cibo che si sta consumando finisce per essere caricato di pregnanza sensuale e diventare parte integrante di questo gioco a due. Se poi questo cibo è anche considerato un afrodisiaco… la scintilla è presto scoccata.

peperoncino-comune

Ma che cosa rende esattamente un cibo afrodisiaco? Alcuni studi sembrano voler sfatare il mito che il desiderio sessuale possa dipendere in alcun modo dall’ingerimento di un determinato cibo, ritenendo piuttosto che la valenza afrodisiaca di un cibo sia del tutto legata alla mente. Esisterebbero, infatti, alcuni alimenti che, da un punto di vista psicologico, vuoi per carica culturale millenaria, vuoi per esoticità, costosità, aspetto o semplicemente perché legati alla storia personale della coppia, sono in grado di creare un eccitamento mentale. Da un punto di vista prettamente razionale, sono infatti considerati complici dell’attività sessuale i cibi leggeri e stuzzicanti, che non appesantiscono la digestione e non creano spiacevoli conseguenze che possano compromettere un romantico dopocena, ma anche tutti quei prodotti considerati “peccaminosi” da un punto di vista economico, come ostriche, caviale e champagne, il cui consumo è solitamente legato ad un’occasione speciale che rimane ben impressa nella memoria.

Ma tutta questa razionalità scientifica non può bastare da sola a giustificare una credenza tanto radicata nei secoli che proprio alcuni cibi siano universalmente considerati nutritivi per l’amore. Deve esserci qualcosa di più. E secondo il parere dei nutrizionisti, questo quid sarebbe legato proprio all’apporto nutritivo che alcuni alimenti sono capaci di offrire. Tali cibi, infatti, oltre a stimolare sensi e fantasie, preparerebbero al meglio il corpo ad affrontare un rapporto sessuale, conferendo il giusto apporto di vitamine, sali minerali, sostanze stimolanti la circolazione, in grado quindi di favorire e migliorare la prestazione sia nell’uomo che nella donna.
Nonostante ciò, resta indubbio che non esistono pozioni magiche o intrugli vari idonei a garantire nell’immediato risultati stupefacenti a letto (Casanova, che si preparava ai suoi incontri amorosi mangiando 50 ostriche in fila, non è passato alla storia come l’amante ideale solo grazie alle sue abitudini alimentari), né tanto meno di accendere un desiderio sopito o peggio inesistente, ma sicuramente non guasterà regalare a sè stessi e al proprio partner una serata di “libidinosi” piaceri gastronomici, in grado di rinvigorire il corpo e magari anche la passione.

I cibi dell’amore:

1 Aglio>Aglio: certamente non rappresenta l’alimento più indicato da consumare prima di un incontro ravvicinato, ma questo prezioso bulbo, originario della Cina ma protagonista della dieta mediterranea, rappresenta un vero e proprio energizzante naturale, perché ricco di proteine, potassio, enzimi, vitamine A, B1, B2, PP, C, sali minerali e oligoelementi.  Oltre ad essere il più potente battericida naturale conosciuto, ha efficacia ipotensiva e cardiovascolare, stimolando il cuore e facilitando la circolazione, espettorante, antisettica, antibiotica, antimalarica, antinicotinica ed ipoglicemizzante. Hanno proprio ragione i Cinesi a considerarlo un toccasana per potenziare la virilità!

>Cioccolato: il potere del cioccolato risiede nella presenza di polifenoli, sostanze antiossidanti e stimolanti degli ormoni estrogeni, e nella feniletilendiamina, una sostanza che contribuisce a rendere alto il tono dell’umore. A ciò vanno aggiunti la sensualità tattile e l’avvolgenza del cioccolato quando lo si fa sciogliere in bocca, oltre al significativo apporto calorico e nutritivo che, tra burro di cacao e sali minerali, si rivela una vera bomba energetica ideale per prepararsi all’attività sessuale.

>Ostriche, ricci, caviale, crostacei e pesce crudo:tutti i prodotti del mare possiedono due caratteristiche fondamentali. La prima è di carattere nutritivo: sono ricchi di sali minerali che non sempre vengono assunti nelle dovute quantità, come zinco e fosforo, molto utili al buon funzionamento di ormoni come il testosterone, oltre ad alcuni aminoacidi fondamentali alla produzione di ormoni maschili e femminili. La seconda è di carattere tattile/gustativo: il sapore sapido e la consistenza molle ricordano il gusto, gli odori, gli umori e le sensazioni che si sviluppano durante l’atto sessuale. Inoltre, sono in genere prodotti costosi e per questo legati ad occasioni speciali.

> Peperoncino e pepe: sono vasodilatatori e per questo in grado di favorire la circolazione, facilitando l’irrorazione sanguigna dei genitali femminili e maschili a beneficio quindi anche dell’erezione. Inoltre, provocano un generale surriscaldamento corporeo che facilita l’eccitazione e disinibisce, “riscaldando” la situazione. È meglio evitarne dosi eccessive soprattutto se non si è abituati al consumo, perché potrebbero irritare l’intestino.

polenta> Polenta: nell’immaginario comune non rappresenta probabilmente il più romantico dei cibi, legato ancora com’è al ricordo della povertà e della carestia, anche se negli ultimi anni sta iniziando a trovare nuova vita nelle cucine dei grandi chef. La sua efficacia sulla sfera sessuale è stata recentemente riscontrata. Il mais sarebbe infatti privo di serotonina, sostanza inibitrice della dopamina, che è invece un forte stimolante della sessualità. Inoltre contiene molte vitamine, come la E e la F, preziose per la bellezza della pelle e per stimolare la circolazione.

01 Spezie>Radici (zenzero, ginseng, eleuterococco e withamnia somnifera): sono tutte originarie dell’oriente, dove sono tradizionalmente utilizzate per ricaricare le energie, combattere lo stress e risvegliare la sessualità. Molto efficaci soprattutto nel corpo maschile, sono in grado di agire direttamente sulle ghiandole sessuali, aumentando il desiderio e la resistenza fisica nell’atto d’amore. Il ginseng in particolare è molto ricco di vitamine, sali minerali e oli essenziali, capace di stimolare la circolazione sanguigna e il sistema nervoso, ma un sovradosaggio potrebbe provocare insonnia e vertigini.

> Rucola: l’uso della rucola nella sfera sessuale risale all’epoca dei Romani, i quali la utilizzavano nel culto di Priapo, divinità legata alla virilità e rappresentata dotata di un enorme fallo. Considerata alla stregua di un tonico per il corpo maschile, veniva anche somministrata ai soldati per rinvigorirli prima di una battaglia. Nel Medioevo ne venne addirittura proibita la coltura negli orti dei monasteri, per via della sua fama di afrodisiaco. Le reali proprietà di questa piantina risiedono nella sua efficacia diuretica, digestiva e stimolante, nonché nella copiosa presenza di vitamina C.

> Spezie (cannella, vaniglia, noce moscata, cardamomo, zafferano): molto utilizzate già in epoca medievale, oltre a donare un tocco magico ed esotico alla cena, capace di proiettare i commensali in un’eccitante atmosfera da Le Mille e una Notte, avrebbero un’efficace funzione vasodilatatrice, in grado di stimolare la circolazione e la pressione sanguigna.
 
> Tartufo: difficile immaginare qualcosa di più raro e prezioso. Concedersi una cena a base di tartufo, specie quello bianco, già di per sé costituirebbe un evento estremamente eccitante. Le sue qualità di afrodisiaco sono note da secoli: già i Romani ne facevano largo uso, citandolo come potente elisir d’amore. Il perché  e spiegato dalla presenza in questo tubero di adrostenediolo, un ormone molto potente che si trova anche nel maiale maschio e nel sudore umano, capace di attrarre ed eccitare la femmina.

> Uova: sono il simbolo naturale della riproduzione e della rinascita e sono utili per il loro ricco apporto nutritivo, che comprende proteine, lipidi, lecitine che favoriscono la digestione e il colesterolo buono.

1 Vino> Vino: una new entry tra gli afrodisiaci. Il merito spetterebbe ai polifenoli, presenti in più di 300 tipi nel vino rosso (tra cui il più famoso è il resveratrolo, considerato un vero e proprio allungavita) a cui si attribuisce un’azione sulla componente ormonale, in particolare sugli estrogeni femminili. Tra i vini bianchi sono invece d’aiuto nell’accendere l’atmosfera e sciogliere le inibizioni la sensuale sapidità di vini come lo Chablis oppure la frivola effervescenza delle bollicine. Ma attenzione: dosi eccessive possono sortire l’esatto effetto contrario!

di Flavia Rendina
(pubblicato su Aroma di gennaio/febbraio 2010)