L’idea dei proprietari Stefano Chung e Deuk Uoo Ferretti Min è semplice: creare uno spazio coreano rigorosamente autentico che vuole proporre la sua filosofia sia in cucina che nell’arredamento. Niente pvc e plastica, tutto è fatto con legno e cemento a vista per dare vita ad un posto curato ed essenziale, così come la cucina fortemente identitaria capace di esprimere la tradizione coreana attraverso piatti realizzati con lunghe marinature e fermentazioni. La cottura dei cibi è alla brace, come avveniva in Corea più di 2000 anni fa, utilizzando solo carbone di legno di quercia. Un posto d’onore spetta naturalmente al kimchi (la cui pratica di produzione è patrimonio intangibile dell’Unesco), piatto tipico per eccellenza, di cui esistono più di 300 versioni; quella più popolare è il baechu kimchi preparato con foglie di cavolo cinese fermentate in salamoia a cui si aggiungono peperoncino rosso, zenzero, colatura di alici, cipollotti freschi e aglio. Il kimchi è parte integrante della cultura coreana e si può mangiare come contorno insieme al riso, oppure come ingrediente per creare altri  piatti come il  kimchi-jjigae (stufato), kimchi-guk (zuppa) o kimchi-jeon (frittella coreana). Altre ricette tutte da gustare sono il japchae (spaghetti di patate dolci con carne e verdure), il pajeon (frittelle ai frutti mare), il momil (spaghetti di grano saraceno in brodo di soia), il riso al vapore, e il bulghoghi (straccetti di manzo marinato). Si mangia nel grande tavolo sociale e nelle altre postazioni ammirando gli chef coreani al lavoro nella grande cucina a vista. Chiuso: sabato a pranzo e domenica. Carte di credito: tutte

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