Proprio così, come canta la canzone… La Paranza non è solo una danza che ebbe origine nell’isola di Ponza e che si balla nella latitanza, ma una pescheria deluxe di Largo Boccea, che con lo slogan “La qualità al vostro servizio” sbaraglia ogni concorrenza (e sul serio, non per fare la rima).

La Paranza di Lino è infatti da decenni una sicurezza per i gourmet del mare grazie ai due arrivi giornalieri da Anzio e Terracina, con ogni genere di bendidio marino in bella mostra e ancora fremente di vita: pesce spada e pezzogne dalle isole Pontine, tonno siciliano, pesce azzurro e nobile e molte perle preziose come i gamberi gobbetti, la neonata di triglia, carabineros spagnoli, scampi del Tirreno e gamberoni reali, tartufi, ostriche, cozze sarde, vongole depurate e telline.

Lino confessa che la canzone destinata a diventare il tormentone dell’estate, in testa a tutte le hit, è davvero una gran bella pubblicità per la sua pescheria, che guardacaso di recente ha visto salire notevolmente le visite ed il gradimento del pubblico. Ma non è il solo episodio: ad esempio a Bologna c’è un ristorante con lo stesso nome che da quando la canzone sanremese spopola nelle radio è costretto a mandare via i clienti senza prenotazione.

La vera curiosità è che per ironia della sorte il proprietario si chiama Silvestri come il cantante di Roma autore della fortunata filastrocca. “Anche se preferisco il Jazz – ammette – ho comprato lo stesso la Paranza perchè porta bene e mette allegria, ha un ritmo solare che rispecchia il mio carattere di uomo di mare“.

Sarà, intanto chi volesse aprire un ristorante, magari di pesce per restare in tema, potrebbe puntare sulla parolina magica per l’insegna e fare l’en plein tutte le sere… “Ci vuole solo un poco di pazienza e speranza, fino al grido conclusivo di esultanza …”

(pubblicato su Aroma di luglio/agosto 2007)