Mela arancia susina limone fragola lampone… no, non stiamo saltando a corda, secondo un ritornello di qualche decennio fa, stiamo preparando il dessert più colorato, gustoso, sano ed estivo che esista: la macedonia!

Convenzionalmente, la macedonia è “una mescolanza di frutta varia tagliata a pezzi con aggiunta di liquore, succo di limone e zucchero”, ma un’omonimia non casuale lega la ricetta con l’antico regno di Alessandro Magno e Filippo il Macedone. L’etimo del termine, registrato in italiano solo nel 1918 con l’attuale significato, fa scherzosamente riferimento proprio alla mescolanza di etnie, culture e religioni che da sempre ha caratterizzato l’area dei Balcani, paragonabile appunto a quella dell’insalata di frutta dolce…

Gli anni in cui il termine fece la sua comparsa in ambito culinario erano, infatti, quelli delle guerre balcaniche: le forti ripercussioni sull’opinione pubblica del nostro Paese, dovute alla prossimità degli scontri, radicalizzarono a tal punto termine e ricetta nella nostra cultura che questa preparazione universale e perlopiù sempre esistita finì per rimanere nell’ottica internazionale fortemente legata alla gastronomia italiana. È per questo che gli anglofoni chiamano la macedonia di frutta con uno pseudo-italianismo del tutto assente nella nostra lingua: “Tuttifrutti”. Persino Elvis “The pelvis” Presley nel 1956 (a dire il vero, riprendendo il brano di Little Richard di un anno prima) ne rievocava il senso celebrando con “Tuttifrutti” tutte le irresistibili diversità delle sue donne.

Insomma, dici macedonia e dici mix, ma sempre all’insegna del gusto. D’altronde pochi altri dessert possono vantare un’analoga ricchezza di sapori e colori senza tuttavia eccedere in grassi e calorie: perché la macedonia non solo è buona ma soprattutto fa bene, visto che contiene le vitamine, le fibre e i minerali della frutta di stagione. Sì, perché se la combinazione di ingredienti e l’aggiunta di sciroppo o alcol è del tutto arbitraria, l’unica regola da rispettare nella sua preparazione è scegliere sempre la frutta del momento: banana, fragola, mela, kiwi, pera, uva, ma anche mango, avocado, papaya e ananas, ogni stagione ha il suo sapore.

E non pensate che solo in estate la macedonia possa dare il meglio di sé: anche la frutta invernale spezzettata inseme e condita con succo di limone o arancia è in grado di dare altrettanta soddisfazione, specie se vi si aggiungono noci, mandorle, datteri e tutta la frutta secca che vi viene in mente! E poi, sia d’estate che d’inverno, con una bella pallina di gelato alla crema il risultato è sempre garantito…

Ma non soltanto a casa, anche i grandi chef si possono divertire con la macedonia inventando sempre nuove ed invitanti combinazioni di ingredienti. E’ il caso del famosissimo “minestrone di frutta e verdura” di Enrico Crippa, un piatto che è ormai diventato un cult. Ecco qui di seguito la ricetta:

Minestrone di frutta e verdura

Ingredienti:

mela, pera, ananas, arancia, limone, kiwi, uva, banana, lamponi, fragole, more, mirtilli, piselli, carote, sedano, finocchio, cannella, anice stellato, vaniglia, chiodo di garofano, finocchietto selvatico, menta marocchina, verbena.

Esecuzione:

Preparare uno sciroppo mettendo a bollire 2 litri di acqua zuccherata con tutte le spezie, scorza di arancia e limone e scorza di mela rossa (per rendere il liquido di colore rosato). Lasciare in infusione (tipo tè) per circa 10 minuti. Filtrare il tutto. Tagliare le verdure a dadini regolari come per un minestrone tradizionale e mettere a bollire nell’acqua sciroppata in differenti pentolini a seconda del grado di cottura richiesto (le carote ad esempio necessitano di una cottura più lenta del sedano e del finocchio). Ripetere la stessa operazione per la frutta (tranne che per i frutti di bosco, che vengono utilizzati al crudo) facendo attenzione che non si sfaldi e resti croccante. Amalgamare tutti gli elementi, porli in un piatto fondo, decorare con i frutti di bosco, spezie varie, fiori e completare con un filo d’olio extra vergine d’oliva leggero aromatizzato alle bacche di vaniglia ed una grattugiata di cioccolato bianco.

di Flavia Rendina
(pubblicato su Aroma di luglio/agosto 2011)