Una sontuosa entrata, con maestosi lampadari policromi e veli d’acqua che corrono su marmi neri, porta al Magnolia, preceduto da un chiostro pavimentato a sampietrini, in stile romano classico. Superata la grande porta di cristallo, si fa ingresso nel cuore del ristorante, che rende omaggio con il proprio nome all’opera Magnolia di Fabio Aguzzi in esposizione al centro della sala. Dopo la partenza dello chef Kotaro Noda, ai fuochi di questo prestigioso ristorante si è appena insediato Filippo La Mantia, autore sensibile di una cucina siciliana reinterpretata in chiave moderna, leggera e profumatissima. Suo ad esempio il “copyright” del pesto di agrumi che sostituisce egregamente il soffritto, e della caponata “spaziale” (anch’essa senza né aglio né cipolla) amatissima dall’astronauta catanese Luca Parmitano. Ma ecco solo alcune delle più affascinanti creazioni: polpette di ricciola con salsa di lattuga e prezzemolo, millefoglie di panelle e baccalà mantecato, busiate trapanesi al pesto d’agrumi e bottarga di tonno, cornucopia con gambero rosso, castagne e zenzero, involtino di spada, salsa di sedano, scarola all’acciuga e melograno, sgombro alla griglia con salmoriglio speziato al coriandolo, tagliata di filetto al macis, broccoletti e purè di sedano rapa. Dulcis in fundo sbrisolona di frutta disidratata con crema bruciata agli agrumi e rosmarino. Carta dei vini in grado di soddisfare qualsiasi capriccio, servizio dai modi affabili ed eleganti. Chiuso: mai. Carte di credito: tutte www.magnoliarestaurant.it