“Un anarchico ai fornelli”, “L’ottavo Re di Roma”, queste e molte altre le definizioni create da addetti ai lavori e non per identificare Antonello Colonna, lo chef, il ristoratore, l’imprenditore. Dalla trattoria dei genitori, al suo ristorante a Labico, fino al 2007, quando Colonna raccoglie l’invito del Palazzo delle Esposizioni a gestire uno spazio di 2.000 mq, il roof garden progettato dall’architetto Paolo Desideri: è la nascita dell’Open Colonna, un contenitore di cultura ed enogastronomia. In cucina lo chef pluripremiato e il sous chef Marco Martini, in sala l’accoglienza di Andrea Colonna, figlio di Antonello, in tavola le animelle al tamarindo, platano e vermouth, il cannolo di baccalà, panna acida e limone candito, il negativo di carbonara, i tortellini con parmigiano reggiano, sugo di caccia e pane al cacao, le mezzelune di polpo e patate, fegato grasso ed olio alla cenere, la gallinella di mare, anacardi e bruciato di cipolla, il carrè d’agnello, birra ai cereali e supplì alla menta. Per concludere dolci mai scontati come il diplomatico al caramello salato o il biscotto ghiacciato con crema ai canditi. Una curiosità: l’orto in terrazza, 20 metri x 6, affacciato su via Nazionale, dove Colonna ha piantato frutta, verdura e persino una vigna con l’uva regina, per non dimenticare mai che il menù dipende strettamente dalla stagione. Prenotazione consigliata. Chiuso: lunedì e domenica sera. Carte di credito: tutte www.opencolonna.it