Un “testimonial” davvero d’eccezione della pace, direttamente dalla Storia: è lui, il profeta Abramo, il patriarca comune, il leader spirituale, come diremmo oggi, venerato da Ebrei, Cristiani e Musulmani il personaggio chiave a cui ispirarsi per restituire credibilità storica al grande progetto di pacificazione tra i popoli.

Sinagoga2Missione impossibile? In un’altra città non meno “santa” di Gerusalemme che è Roma, la convivenza tra le diverse religioni improntata alla tolleranza e al reciproco rispetto non è affatto una chimera ma una felice realtà. Lo dimostra in modo assai eloquente la stessa architettura della città che lascia spazio ad ogni forma di tempio sacro o simbolo di fede sia esso una croce, una mezzaluna o la stella di Davide.

S.Pietro

La capitale della Cristianità, che trova il suo  epicentro in piazza San Pietro  – il cui maestoso colonnato rappresenta appunto un ideale abbraccio a tutti i popoli – accoglie a poca distanza, dall’altra parte del Tevere, la sinagoga più importante d’Italia perfettamente inserita nel tessuto urbano e nel contesto sociale.

MoscheaNon lontano, tra i pini di Monte Antenne, la splendida Moschea di Paolo Portoghesi “dialoga” con la Basilica ed il suo cupolone (si trovano a pochi chilometri in linea d’aria) o con le poderose strutture, ad imitazione dello stile assiro-babilonese, del tempio ebraico. Nella Moschea tutti hanno libero accesso, pure gli “infedeli”, che possono così ammirare da vicino un luogo sacro di rara bellezza, immerso in un’atmosfera profondamente mistica, che invita alla preghiera e al raccoglimento.

Insomma chi scrive è sicuro che se questi tre edifici avessero le braccia volentieri le tenderebbero l’uno all’altro per stringersi la mano in segno di pace.

couscous OKIl menu ecumenico suggerisce una sua ricetta della pace: il cous cous, piatto storico che è arabo, ebraico e cristiano e che, proprio in virtù del suo carattere cosmopolita e multietnico, affratella genti di lingua, cultura e religioni diverse, ma strettamente legate tra loro.