Non è facile da trovare perché manca l’insegna (infatti gli stranieri, parafrasando la famosa canzone degli America, la conoscono come “The trattoria with no name”) ma basta lasciarsi alle spalle piazza dell’Orologio ed aggiungersi alla fila di gente in attesa di un tavolo all’ingresso e il posto, dopo solo qualche minuto, è assicurato. Un’unica sala con circa una decina di tavoli, tovaglie di carta e vino sfuso della casa fa da cornice ai piatti semplicissimi del ricettario romanesco: amatriciana, carbonara, pasta e ceci, saltimbocca, involtini, polpette al sugo, trippa alla romana, arrosto con patate, baccalà (venerdì), cicoria ripassata in padella e goloso tiramisù. Si mangia “in famiglia”, all’insegna dell’allegria e buonumore, secondo il rito conviviale romanesco. Chiuso: domenica. Carte di credito: no